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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Il Natale, principio dell’evangelizzazione

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Dio entra nella storia per trasformare, convertire la nostra vita, chiamarci alla santità, cambiando non solo noi stessi, ma anche le strutture attorno a noi... Cari fratelli e sorelle, stiamo vivendo insieme la giornata del Natale, giorno santo in cui celebriamo l’Incarnazione del Figlio di Dio. Non celebriamo oggi un’idea, ma una realtà: Dio entra nella storia nel volto di un figlio, un fratello. “Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi” Dio aveva parlato al suo popolo, ci ha ricordato la pagina della lettera agli Ebrei, ma solo a Natale Dio entra nella storia con una sua “irradiazione”, con “l’impronta della sua sostanza”, con suo Figlio, “generato e non creato”. Dio non entra nella storia solo con un segno, ma con un Figlio che realmente nasce e vive tra noi. La paternità di Dio, l’accompagnamento del suo popolo infedele attraverso i profeti ha avuto tanti momenti nel corso della storia biblica, ma solo a Natale il Padre si rivela come tale, regalandoci suo Figlio. Giovanni

In Ospedale si vive continuamente il mistero dell’Incarnazione

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  Anche l’Ospedale in continuazione si vive il Natale, il Dio con noi, nel volto di un bambino e di una bambina che nasce... Cari medici e operatori sanitari, cari fratelli e sorelle, come ogni anno ci ritroviamo attorno all’altare in questa cappella dell’Ospedale per condividere la gioia del Natale, in un luogo di sofferenze e dolori, ma anche di cura e di vita. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, Parola che guarisce, Parola di vita. La pagina del libro dei Giudici che abbiamo ascoltato, infatti, entra in una famiglia e parla di un uomo e di una donna che non hanno figli. E Dio, attraverso un angelo, si rende vicino e annuncia la nascita di un figlio, seguendo alcune indicazioni. E nascerà Sansone, pieno di vita, uno degli eroi del popolo d’Israele. Il nostro Dio è il Dio della vita e tutto ciò che accompagna la vita, tutela la vita viene da Dio. Anche oggi molte donne faticano ad avere figli. L’Ospedale diventa talora il luogo dell’annuncio della vita, attraverso cure e atte

Santa Lucia, “nemica di ogni crudeltà”

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Lucia è diventata subito una santa popolare, con processioni e feste a Lei dedicate, e la sua devozione ha attraversato i secoli incontrando l’attenzione di artisti come il Caravaggio e il Tiepolo... Cari medici e operatori sanitari, cari fratelli e sorelle, è’ una gioia, dopo il tempo del Covid che ha reso difficili le relazioni e le celebrazioni, riprendere la celebrazione della festa di S. Lucia in questo nostro Ospedale, dove la cura della vista è sempre stata un’eccellenza. Una festa che viviamo in questo tempo di Avvento, tempo di attesa e di preparazione al Natale. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, una parola che guarisce ogni male. Anche oggi ascoltiamo il profeta Isaia, il profeta che ci accompagna nel tempo di Avvento per vivere il mistero del Natale, che ci invita a guardare alle grandi opere che il Signore compie come Creatore: ci dona la luce e le tenebre, ci regala la pioggia, ma anche ci insegna la giustizia in tutte le sue opere. Tutto il Signore lo compie per

La gioia di fidarsi del Signore, come Maria

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Maria è compagna di viaggio, come dimostrano i diversi Santuari nel mondo e il Santuario di S. Maria di Guadalupe, condividendo gioie e speranze, tristezze e angosce delle persone che si affidano a Lei... Cari fratelli e sorelle della comunità cattolica latinoamericana, è una gioia incontrarvi e celebrare con voi e con don Herman questa Eucarestia nella Domenica della gioia, che già ci fa pregustare la gioia del Natale, che coincide con la festa di Nostra Signora di Guadalupe, la Vergine che apparve più volte a Juan Diego, un uomo del popolo, vedovo e fervido credente - e che guarì lo zio Juan Bernardino, gravemente malato, nei giorni 9-12 dicembre 1531. Il culto della Vergine di Guadalupe si è diffuso a tal punto che è diventata la patrona e regina di tutti i popoli di lingua spagnola e del continente americano. Maria, infatti, è una delle protagoniste del Natale, insieme ai poveri che sono i primi ad accorgersi della presenza di Dio nella storia. La vostra presenza, carica anche di q

San Giovanni Battista Scalabrini: il fuoco della carità

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Come San Giovanni Battista Scalabrini, sappiamo alzare gli occhi, aprire le porte del cuore e riconoscere i volti e le storie di chi cammina con noi, arriva da noi, proviene da mondi diversi, ma che porta la salvezza, ci aiuta a costruire il futuro... Cari fratelli e sorelle, cari confratelli, nel nostro cammino d’Avvento, in preparazione al Natale, questa tappa a Piacenza, la Diocesi di San Giovanni Battista Scalabrini, assume un significato particolare per vivere il mistero del Natale. Il nostro sguardo al Presepe non si ferma a Betlemme, ma contempla anche l’arrivo dei Magi, che ci ricorda l’universalità della salvezza, e anche la successiva fuga in Egitto della famiglia di Gesù, che ci pone di fronte all’incomprensione, alla chiusura, alla violenza nei confronti di uomini in fuga che segnano anche il Natale, di ieri come di oggi. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, parola di vita. La pagina del Siracide ricorda il profeta Elia e lega a lui l’immagine del fuoco, quasi a dire

Maria ed Elisabetta donne del quotidiano

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  Ogni forma di chiusura, di individualismo, rischia di non farci attenti a questa vicinanza di Dio, rischia di non farci gustare la gioia della grazia... Cari fratelli e sorelle, nel cammino in preparazione al Natale la liturgia ci fa incontrare, pregare Maria come l’Immacolata, preservata dal peccato, abitata dalla grazia, per essere la Madre del Figlio di Dio. Ci mettiamo in ascolto della parola di Dio che ci aiuta a entrare in questo mistero. La pagina della Genesi ci presenta anzitutto Dio che cerca l’uomo, dopo che ha mangiato del frutto dell’albero. E nasce un dialogo tra Dio e Adamo dove scopriamo le conseguenze del peccato: la paura, la nudità, il nascondimento, ma anche la ricerca di un complice in chi ci è vicino, la donna e il serpente. Il finale della pagina della Genesi non è la vendetta di Dio, ma la promessa di una vittoria sul male che vedrà protagonista un’altra donna che, come Eva, sarà la nuova madre di tutti i viventi. Dio non lascia l’uomo nel peccato, non lo abb

Presente e futuro sono strettamente collegati

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  L’Avvento è il tempo in cui cambiare abito   Cari fratelli e sorelle, iniziamo oggi un nuovo anno liturgico e il tempo di Avvento, tempo di preparazione al Natale, con un dono, un nuovo parroco, don Francesco, e un ringraziamento, a Padre Massimiliano e ai fratelli della comunità dei Francescani dell’Immacolata, che per dodici anni hanno vissuto tra noi, testimoni della fede e maestri di preghiera. In questa prima domenica di Avvento ci mettiamo in ascolto della parola di Dio. La prima lettura che abbiamo ascoltato ci ripropone una visione del profeta Isaia che vede tutti i popoli riunirsi sul monte nel tempio del Signore. Il monte e il tempio richiamano la legge e la preghiera come due aspetti importanti del cammino sui sentieri del Signore. Ogni presbitero è chiamato ad aiutare la propria comunità a salire sul monte per la preghiera, per costruire una relazione personale e originale con il Signore. La chiesa è la casa della preghiera. Al tempo stesso, il monte e il tempio invitano