Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2022

L’universalismo cristiano a fondamento dell’unità pastorale

Immagine
Viviamo questa esperienza dell’unità pastorale come uno strumento per essere Chiesa, in maniera nuova, tutti responsabili... Omelia di mons. Perego a Saletta e Tamara nel comune di Copparo, in provincia di Ferrara. Cari fratelli e sorelle, la domenica è il giorno dell’incontro attorno alla mensa eucaristica: incontro con il Signor e con i fratelli e le sorelle. Sono contento di condividere con voi oggi questo incontro e questa celebrazione eucaristica, in questo tempo di cammino e di rinnovamento ecclesiale, anche in preparazione della costituzione dell’unità pastorale tra le parrocchie di Copparo, Saletta, Tamara e Gradizza. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, Parola di vita. La pagina del profeta Isaia che abbiamo ascoltato ci ricorda la profezia che Dio radunerà un solo popolo formato da tutte le genti e di ogni lingua, con una sola città Gerusalemme. Dio vuole il mondo una sola famiglia umana, una sola fraternità. Questo chiede di superare chiusure e campanilismi, chiede di

San Rocco , il santo della sofferenza

Immagine
Il Signore ci presenta l’esempio di San Rocco, il Santo della cura dei sofferenti, ma anche il testimone della carità di Cristo... Omelia di mons. Perego a Berra  (La Bèra in dialetto ferrarese), comune di 4.743 abitanti della provincia di Ferrara; faceva parte dell'Unione Terre e Fiumi. Il 1º gennaio 2019 si è fuso con Ro per formare il nuovo comune di Riva del Po, del quale è sede municipale. Cari fratelli e sorelle, celebriamo oggi San Rocco, uno dei santi più popolari, a cui è intitolata la chiesa parrocchiale di Berra da almeno quattro secoli, probabilmente dalla peste del 1630 ricordata dal Manzoni ne’ I Promessi Sposi. San Rocco è il santo dei malati nel corpo e nello spirito. La sua vita di pellegrino verso Roma lo fa incontrare con la malattia di tanti sul cui corpo sofferente segnava la croce di Cristo e che affidava alla Trinità. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, che ha illuminato la vita di San Rocco. La pagina del libro del profeta Ezechiele riporta le parole

Maria Assunta in cielo, ci indica il cammino

Immagine
La donna accanto all'Arca è rappresentata oggi in tante madri che fuggono dalle guerre, dai disastri ambientali, dalla violenza, dalla miseria e desiderano far nascere il proprio figlio e proteggerlo... Omelia di mons. Perego all'Abbazia di Pomposa. Cari fratelli e sorelle, celebriamo oggi la solennità di Maria Assunta in cielo, a cui è dedicata questa chiesa abbaziale. Celebriamo Maria nel suo momento finale di vita e di grazia, celebriamo il ritorno di Maria al Padre e al Figlio. Il destino di Maria è il nostro destino, il destino di ogni cristiano, che vede terminare la sua corsa non nel vuoto, ma nell’abbraccio con il Padre, nella sua casa, nella vita eterna. In Maria Assunta vediamo il nostro domani. La nostra fede comprende la vita eterna, dopo la morte. La nostra fede legge la fine della vita terrena, la morte come l’ingresso nella vita eterna. Se tutto è grazia, nulla della nostra vita, tranne il corpo che va in cenere, viene perduto, ma diventa un dono di grazia che v

Per mons. Perego lo Jus Scholae è un passo da fare

Immagine
Le migrazioni sono in crescita: ormai sono quasi 300 milioni le persone in cammino nel mondo, per lavoro, in fuga dalla povertà, per studio, alla ricerca di una vita migliore per se e per la propria famiglia. Di questi 80 milioni sono in fuga perché vittime di tratta e di persecuzioni religiose, per le guerre – solo l’ultima guerra in Ucraina ha creato 7.700.000 sfollati, di cui 5.500.000 profughi – ma oltre la metà per disastri ambientali, in continua crescita”. Sono alcuni dati forniti oggi il 16 maggio a Palermo dal presidente della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo Gian Carlo Perego, intervenendo al convegno promosso dalla Conferenza Episcopale Siciliana. Negli ultimi 30 anni la migrazione dall’estero è cresciuta nel nostro Paese. In questi ultimi anni ha avuto, però, un rallentamento prima e oggi un calo drastico di circa 150.000. Negli ultimi anni è cresciuto il numero dei rifugiati in Italia, che sono oggi più di 200.000, il 38% dei nuovi permessi di soggiorno, il 5% del total

Intervista a mons. Perego: "El vescuv di migrant"

Immagine
  “Guarda chi è drè passar…lè el vescuv di migrant”: così i pensionati di Ferrara, che si ritrovano ogni mattina in piazza della cattedrale, commentano, in dialetto ferrarese, quando passa nelle vicinanze mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara. “Oramai mi hanno etichettato così”: dice sorridendo il presule che da anni si dedica ai migranti e dal 2021 è presidente della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Nell’imminenza della canonizzazione di mons. Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e “Padre dei migranti”, che sarà ufficializzata da papa Francesco nel prossimo Concistoro del 27 agosto, abbiamo rivolto alcune domande a mons. Perego. Mons. Scalabrini, è il primo Vescovo italiano a varcare l’oceano per visitare gli emigrati, e nel maggio del 1905, poco prima di morire, invia alla S. Sede un “Memoriale” per la costituzione di un organismo ecclesiale di coordinamento per gli emigrati cattolici di ogni nazionalità. Una figura affascinante. Cos

Mons. Gian Carlo Perego

Immagine
Nato a Vailate (Cr), il 25 novembre 1960, Mons. Perego entra nel Seminario Vescovile di Cremona nell’autunno del 1971, dove frequenta le scuole medie e le scuole superiori, concluse con la maturità classica. Continua la sua permanenza in Seminario dove frequenta lo Studio teologico. Nel 1984, dopo l’ordinazione sacerdotale, consegue il baccalaureato in Teologia presso lo Studio teologico del Seminario, affiliato alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. Nello stesso anno è nominato vicario coadiutore della parrocchia di S. Giuseppe in Cremona. Nel frattempo, dal 1984 al 1992 è collaboratore di studio del Vescovo di Cremona Mons. Enrico Assi, e negli anni 1993-1994 segretario del Vescovo di Cremona, Mons. Giulio Nicolini. Negli anni 1986-1994 è tra i fondatori e animatori a Cremona del Centro studi sul disagio e l’emarginazione giovanile, segue la nascita della cooperativa dei servizi per l’accoglienza degli immigrati, con un’attenzione particolare ai richiedenti asilo, rifugi