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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

S.Francesco di Sales: intelligenza artificiale e sapienza del cuore

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  "Partire dal cuore” nella comunicazione significa, anzitutto costruire relazioni, entrare nella storia, nella città con libertà e con uno sguardo profondo, non superficiale Cari giornalisti, cari fratelli e sorelle, come ogni anno ci ritroviamo attorno alla mensa eucaristica per celebrare S. Francesco di Sales, vostro patrono, e per lasciarci guidare dalla Parola di Dio e dal Magistero nel comprendere lo stile della nostra comunicazione che necessariamente ha a che fare con nuovi strumenti – oggi l’intelligenza artificiale – da coniugare con la sapienza del cuore, come ci ricorda il messaggio di papa francesco per la Giornata della comunicazione di quest’anno. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. La pagina del libro del Deuteronomio, il libro della legge in Israele, è centrale nella storia del popolo eletto. Infatti, le parole di Mosè invitano il popolo ad amare Dio, camminare sulle sue vie, osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue norme, “con il cuore”, cioè

La solitudine del malato non aiuta la cura

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Talvolta il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono... Onorevoli autorità, Presidenti delle Associazioni, cari presbiteri, cari fratelli e sorelle, celebriamo oggi, come ogni anno la Giornata del malato, invocando lo sguardo materno della Madonna di Lourdes, ai cui piedi molti malati hanno trovato conforto e anche guarigione. Era il 13 maggio 1992, festa della Madonna di Fatima, quando san Giovanni Paolo II comunicava l'istituzione della Giornata mondiale del malato nel giorno della memoria mariana della Vergine di Lourdes, l'11 febbraio. Nello stesso giorno il giorno, otto anni prima, San Giovanni Paolo II aveva pubblicato la lettera apostolica Salvifici doloris sul significato cristiano della sofferenza. Nelle intenzioni del Papa polacco questa Giornata doveva essere «un momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere

Ogni vita anche fragile è un dono

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  Il pericolo più grande è non amare... Cari fratelli e sorelle, ogni anno ritorna la celebrazione della Giornata della vita, giunta ormai alla sua 46a edizione, che vede la Chiesa e il popolo della vita pregare e riflettere insieme su alcuni aspetti della tutela della vita. Quest’anno nel loro Messaggio i Vescovi italiani sottolineano che, nonostante le difficoltà che le famiglie e le persone vivono sul piano economico, sociale ed educativo, “la forza della vita ci sorprende” sempre. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, Parola di vita. La pagina del libro di Giobbe ci ricorda le fatiche della vita, “il duro servizio sulla terra” che, più duro o meno duro riguarda tutti, e come il tempo scorra ineluttabile. Sono parole di grande realismo, che verifichiamo nella vita di tante persone e famiglie. Sono parole che ricordano “la fatica di vivere”, soprattutto nella sofferenza, nella precarietà, nella fragilità, ma anche talora l’incapacità “di riconoscere il valore della vita”. La vi

Il discernimento sia luce ai passi incerti

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La libertà del donarsi... Care sorelle e cari fratelli religiosi, il nostro incontro cade l’indomani della festa della Presentazione di Gesù al tempio, giornata della vita consacrata. E’ un incontro che dimostra l’ affetto della nostra Chiesa per l’esperienza di vita consacrata, rinsalda la nostra comunione e accompagna il nostro cammino, in questo tempo sinodale e in questo anno dedicato alla preghiera, in preparazione del Giubileo. Siamo anche in attesa della Visita ad limina dei Vescovi dell’Emilia Romagna, l’incontro con il Papa, Successore di Pietro, che ogni cinque anni diventa per ogni Chiesa locale occasione per un bilancio della propria vita di fede. In questi ultimi cinque anni il mondo dei religiosi e delle religiose ha registrato ancora una diminuzione, con la chiusura di alcune case a fronte dell’apertura di due nuove comunità, una femminile e una maschile. I religiosi da 22 sono diventati 20 e le religiose da 115 sono scese a 100. La vita consacrata è sempre, però, un mon

Don Bosco, un ‘sognatore’

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Ogni forma educativa deve guardare al cuore e non solo agli atti esteriori... Cari fratelli e sorelle, è sempre una gioia condividere con voi e con i confratelli salesiani la festa di S. Giovanni Bosco, un Santo la cui scelta e passione educativa ha segnato e segna profondamente la vita della Chiesa, anche della nostra Chiesa. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio di questa Domenica. La pagina del libro del Deuteronomio, il libro della legge del popolo d’Israele, ricorda le parole di Mosè che annuncia che il Signore susciterà tra il popolo un nuovo profeta. I profeti hanno accompagnato quasi tutta la storia del popolo d’Israele, fino a Giovanni il Battista. Anche nella vita della Chiesa continuano ad essere presenti profeti, persone che aiutano a interpretare la realtà alla luce della fede, persone che con semplicità vivono la fede. Sono i Santi, soprattutto. I Santi venerati e i Santi – come dice papa Francesco – della ‘porta accanto’, che vivono con intensità la quotidianità del

S. Sebastiano e il suo sogno di pace

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  Tutelare la vita e la dignità di ogni persona... Onorevoli Autorità, cari agenti, cari fratelli e sorelle, ci ritroviamo, come ogni anno, a celebrare S. Sebastiano, il soldato e tribuno romano, morto martire sotto l’impero di Diocleziano, vostro Patrono, il cui culto è diffuso sia in Occidente che in Oriente. La figura e la testimonianza di santità di S. Sebastiano e la Parola di Dio che abbiamo ascoltato guidano la nostra riflessione e la nostra preghiera. La pagina del libro di Samuele ci parla di una strage di Amaleciti da parte di Davide e di una battaglia persa dal popolo d’Israele che vede la morte del re Saul e di suo figlio Gionata, insieme a molti altri morti. E’ la guerra. La guerra di ieri e di oggi. Le stragi di ieri e di oggi, le cui immagini sono sotto gli occhi di tutti noi, in Ucraina, in Israele come in Palestina, in Yemen e in tanti Paesi africani. Scene di guerra e stragi si ripetono e chiedono strumenti e Organismi internazionali che possano fermare la guerra, tut