La gioia di fidarsi del Signore, come Maria


Maria è compagna di viaggio, come dimostrano i diversi Santuari nel mondo e il Santuario di S. Maria di Guadalupe, condividendo gioie e speranze, tristezze e angosce delle persone che si affidano a Lei...

Cari fratelli e sorelle della comunità cattolica latinoamericana, è una gioia incontrarvi e celebrare con voi e con don Herman questa Eucarestia nella Domenica della gioia, che già ci fa pregustare la gioia del Natale, che coincide con la festa di Nostra Signora di Guadalupe, la Vergine che apparve più volte a Juan Diego, un uomo del popolo, vedovo e fervido credente - e che guarì lo zio Juan Bernardino, gravemente malato, nei giorni 9-12 dicembre 1531. Il culto della Vergine di Guadalupe si è diffuso a tal punto che è diventata la patrona e regina di tutti i popoli di lingua spagnola e del continente americano. Maria, infatti, è una delle protagoniste del Natale, insieme ai poveri che sono i primi ad accorgersi della presenza di Dio nella storia. La vostra presenza, carica anche di questa particolare devozione mariana, arricchisce la nostra Chiesa e la rende capace di valorizzare la pietà popolare, ma soprattutto la vostra presenza costruisce la nostra Chiesa per la vostra originale testimonianza di fede e la partecipazione attiva alla vita ecclesiale. Ci mettiamo in ascolto della parola di Dio. La pagina del profeta Isaia, il profeta che ci sta accompagnando in questo Avvento, ci invita a condividere con il creato la gioia della salvezza che il Signore viene a portare. Una salvezza che trasforma non solo il creato, ma anche ogni persona, perché le rinnova profondamente – mani, gambe, occhi, orecchi – e le rende nuovamente capaci di mettersi in cammino con gioia, vincendo paure e tristezza. E’ bella questa immagine del Signore che ci raggiunge e ci rinnova. Come è avvenuto per Maria nel momento dell’Annunciazione, in cui è stata riempita dalla grazia del Signore per diventare la Madre di Dio. La pagina dell’apostolo Giacomo ci invita a prepararci al Natale non solo con gioia, ma anche rimanendo in attesa operativa, senza lamentarsi, con costanza, come l’agricoltore che semina e attende “con pazienza il prezioso frutto della terra”. Anche Maria è stata capace di attesa, ma al tempo stesso si è messa in cammino per visitare la cugina Elisabetta e aiutarla, come si è messa in cammino e ha condiviso il dolore del Figlio sul Calvario. E anche nella vita della Chiesa Maria è compagna di viaggio, come dimostrano i diversi Santuari nel mondo e il Santuario di S. Maria di Guadalupe, condividendo gioie e speranze, tristezze e angosce delle persone che si affidano a Lei. La pagina evangelica ha anche questa Domenica come protagonista Giovanni il Battista, incarcerato, che attraverso i suoi discepoli cerca Gesù. E’ bello questo atteggiamento di Giovanni il Battista non ripiegato su se stesso, sulla sua situazione di carcerato, che si mette sempre in ricerca. Ed è altrettanto bella la risposta di Gesù ai discepoli che indica le caratteristiche del Messia: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi odono, “ai poveri è annunciato il Vangelo”. Tutti sono i destinatari della salvezza che Gesù porta, ma chi è ricco, egoista, chiuso, rischia di non riconoscere il messia, mentre lo riconoscono coloro che si affidano al Signore, i poveri. La povertà non è qui una condizione sociologica, ma una condizione evangelica, di libertà dalle cose e dalle persone, per saper affidarsi al Signore, per dire come Maria nell’Annunciazione ‘Eccomi’. Il cammino di preparazione al Natale è pieno di gioia solo se ci fidiamo e affidiamo al Signore, solo se ci liberiamo dalle nostre sicurezze. Come ha fatto Maria. Che proprio per questo ha scelto nella storia i poveri, i piccoli per essere vicina e per lasciare il suo messaggio alla Chiesa. A Guadalupe protagonisti dell’azione della Vergine di Guadalupe sono i poveri e i malati che da allora trovano salute, perdono, amore sotto il mantello in cui è dipinta l’immagine miracolosa di Maria. Le parole di Maria nelle apparizioni sono un invito alla preghiera e a confidare nella grazia del Signore, che compie grandi cose, un invito a rinnovare la testimonianza cristiana, anche tra difficoltà e sofferenze. Maria a Guadalupe, in altre parole, rinnova il suo Magnificat, la sua visita alla cugina Elisabetta, il suo gesto di carità. Cari fratelli e sorelle, in questo tempo di Avvento, di preparazione al Natale, chiediamo al Signore di rinnovare la nostra fede, semplice e quotidiana come quella di Juan Diego, per incontrarlo a Natale e scoprire la sua vicinanza nella nostra vita. E affidiamoci in questo giorno alla Vergine di Guadalupe, perché accompagni il cammino della nostra Chiesa, in particolare sia Madre premurosa nei confronti dei nostri malati e dei più poveri. Così sia.

Ferrara 11/12/2022

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