S.Francesco di Sales: intelligenza artificiale e sapienza del cuore

 


"Partire dal cuore” nella comunicazione significa, anzitutto costruire relazioni, entrare nella storia, nella città con libertà e con uno sguardo profondo, non superficiale

Cari giornalisti, cari fratelli e sorelle, come ogni anno ci ritroviamo attorno alla mensa eucaristica per celebrare S. Francesco di Sales, vostro patrono, e per lasciarci guidare dalla Parola di Dio e dal Magistero nel comprendere lo stile della nostra comunicazione che necessariamente ha a che fare con nuovi strumenti – oggi l’intelligenza artificiale – da coniugare con la sapienza del cuore, come ci ricorda il messaggio di papa francesco per la Giornata della comunicazione di quest’anno.
Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. La pagina del libro del Deuteronomio, il libro della legge in Israele, è centrale nella storia del popolo eletto. Infatti, le parole di Mosè invitano il popolo ad amare Dio, camminare sulle sue vie, osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue norme, “con il cuore”, cioè con tutto se stesso. E Mosè ammonisce – come purtroppo avverrà – che se il popolo si allontanerà dalle vie del Signore troverà la morte, alla benedizione si sostituirà la maledizione. E’ Dio la via, è Dio la vita, conclude Mosè. Mosè chiede al suo popolo la sapienza del cuore. E’ la sapienza che è chiesta anche a voi, giornalisti. “Partire dal cuore” nella comunicazione significa, anzitutto costruire relazioni, entrare nella storia, nella città con libertà e con uno sguardo profondo, non superficiale. “Solo dotandoci di uno sguardo spirituale – scrive Papa Francesco – solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novità del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana”. Per la Bibbia il cuore è la fonte della libertà e delle decisioni della persona, è il segno dell’unità e dell’integrità, dei sogni e degli affetti. Il cuore è il luogo dell’incontro con Dio e con gli altri, unisce l’io e il noi. La sapienza del cuore di un giornalista consiste nella passione per la notizia, curata nei particolari, la costruzione di relazioni che non isolano la notizia dal contesto, che ne limitano o aggravano la natura. La sapienza del cuore significa educarsi alla libertà da condizionamenti – politici, economici, sociali, redazionali – che non aiutano a conoscere, approfondire, comunicare la notizia. La sapienza del cuore si nutre alla conoscenza, della città, del territorio, con la docilità all’ascolto, per saper vedere in profondità. La pagina evangelica di Luca ci ricorda che la libertà si paga, anche con la vita. Saremo giudicati sulla libertà, ci ricorda Luca: di prendere la croce ogni giorno e di seguire il Signore. Anche i giornalisti non scapperanno da questo giudizio sulla libertà, anche a costo della vita. Con alcune attenzioni. La gente spesso ha fame e sete di notizie che confermino ciò che pensano, che trovano subito un responsabile, che esaltano il proprio paese, ma voi giornalisti non dovete, però, lasciarvi guidare da questo stile di notizia, guidati dalla sapienza del cuore, ricercare, approfondire la verità dei fatti, anche con strumenti tecnici nuovi, ma senza perdere l’umanità. Nessuno strumento genera umanità, ma solo ripetitività. Solo l’uomo ha il cuore. Da qui il secondo tema del messaggio del Papa, cioè l’intelligenza artificiale nel mondo della comunicazione. Papa Francesco c ricorda che “i sistemi di intelligenza artificiale possono contribuire al processo di liberazione dell’ignoranza e facilitare lo scambio di informazioni tra popoli e generazioni diverse”. Possono anche, continua il papa “rendere raggiungibile e comprensibile un enorme patrimonio di conoscenze …o far comunicare le persone in lingue per loro sconosciute”, ma possono, però, anche inquinare l’intelligenza, alterare o addirittura falsificare la realtà (fake news), la voce delle persone. Per questo – ricorda papa Francesco - è necessario agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico”. In altre parole, si tratta di rivedere il codice deontologico del giornalista alla luce anche delle nuove possibilità prodotte nella comunicazione dall’intelligenza artificiale. Cari Giornalisti, la società è sempre più complessa, multietnica, mobile, multiculturale e multireligiosa chiede non la semplificazione degli strumenti , ma anche una crescita di umanità, di cuore nella conoscenza e nella comunicazione, con un ‘di più’ di responsabilità collettiva editoriale. Come si può parlare di una guerra e delle sue sofferenze, di una morte innocente, di una violenza, di un atto eroico senza il cuore, senza una passione e una relazione? E’ una delle domande che concludono il testo del Messaggio di Papa Francesco per questa Giornata e che interrogano tutti voi, cari giornalisti, come in un esame di coscienza. Cari giornalisti, chiudo, ringraziandovi per il vostro servizio nella nostra città e terra ferrarese, chiedendo anche una particolare attenzione alla vita di fede quotidiana della nostra gente, che va oltre alcune polemiche e non si riduce alle celebrazioni. Vi accompagni nel vostro lavoro la protezione di S. Francesco di Sales, vostro patrono. Così sia.


Ferrara 15/02/2024

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Beato Bonfadini: angelo della fede e della carità

Sono fondamentali i permessi di protezione umanitaria

3 ottobre 2013 - 3 ottobre 2023: la tragedia continua