Uno stile di comunione e di condivisione



Lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro...

Cari fratelli e sorelle del Rinnovamento dello Spirito, respiriamo ancora l’aria di Pasqua che è aria di perdono di misericordia, soprattutto in questa seconda Domenica del tempo pasquale. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. La pagina degli Atti degli Apostoli continua a regalarci dopo la Pasqua e la Pentecoste, testimonianze di annuncio “della risurrezione del Signore Gesù” e di conversione e di condivisione. Infatti, la Pasqua trasforma lo stile di vita della prima comunità cristiana, che forma “un cuor solo e un’anima sola”, impara a condividere, a mettere in comune ogni bene. E’ il principio dell’economia di comunione di cui hanno parlato Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, che ha trovato nella storia forme straordinarie – come nell’esperienza benedettina e francescana – ma anche oggi in comunità religiose e movimenti, come il Rinnovamento dello Spirito, una testimonianza importante. La comunione non è solo un nome della Chiesa, ma è soprattutto un’esperienza nella Chiesa. Di fronte all’individualismo che purtroppo caratterizza la vita delle nostre città, la testimonianza di comunione e di condivisione è un segno profetico e, al tempo stesso, una denuncia di un’economia e di uno stile di vita segnati dall’egoismo. Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium lo ricorda: “Il mondo è lacerato dalle guerre e dalla violenza, o ferito da un diffuso individualismo che divide gli esseri umani e li pone l’uno contro l’altro ad inseguire il proprio benessere. In vari Paesi risorgono conflitti e vecchie divisioni che si credevano in parte superate. Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa. Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate” (E.G.99). Il brano della lettera di Giovanni ci ricorda che la comunione e la condivisione nascono dall’amore a Dio e dall’amore al prossimo. Dio ci ha amato per primo generando in noi, attraverso il Figlio, una vita nuova nella condizione di figli. Il nostro essere figli di Dio in Cristo lo dimostriamo nell’amore. La verità cristiana si fonda sul comandamento dell’amore che Cristo ha testimoniato e che è data a noi dallo Spirito Santo. Lo Spirito santo è Spirito d’amore. “Nella fede, dono di Dio, virtù soprannaturale da Lui infusa – scrive papa Francesco nell’enciclica Lumen fidei -, riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola buona ci è stata rivolta e che, accogliendo questa Parola, che è Gesù Cristo, Parola incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia. Fede, speranza e carità co¬stituiscono, in un mirabile intreccio, il dinamismo dell’esistenza cristiana verso la comunione piena con Dio” (L.F.7). La pagina evangelica di Giovanni ricorda l’apparizione di Gesù risorto che saluta, dicendo tre volte “Pace a voi”. Il Cristo risorto non è un Cristo vendicativo, ma un portatore della pace, del perdono. La pace è un dono pasquale. Anche il perdono è un dono pasquale, reso possibile anche dal dono dello Spirito Santo: “Ricevete lo Spirito Santo – dice Gesù ai discepoli –. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”. A Tommaso, assente nella prima apparizione e a cui mostra le sue ferite, Gesù ricorda che il Crocifisso è il Risorto, ma anche ricorda che la fede in Dio è abbandono e non calcolo, è fiducia. Una fede che pretende e attende qualcosa da Dio è una fede che deve ancora crescere. Quante volte capita che mettiamo la fede sotto i piedi della ragione e non consideriamo, invece, la ragionevolezza della fede, che ci fa guardare dentro la storia con gli occhi della Parola di Dio. Abbiamo bisogno anche noi, come Tommaso di vincere il positivismo e il razionalismo in tante situazioni e di fidarci maggiormente del Signore e dell’esperienza della fede che ci fa incontrare il Signore. “La verità che la fede ci dischiude è una verità centrata sull’incontro con Cristo, sulla contemplazione della sua vita, sulla percezione della sua presenza – ha scritto ancora Papa Francesco nella Lumen fidei - . In questo senso, san Tommaso d’Aquino parla dell’oculata fides degli Apostoli — fede che vede! — davanti alla visione corporea del Risorto. Hanno visto Gesù risorto con i loro occhi e hanno creduto, hanno, cioè, potuto penetrare nella profondità di quello che vedevano per confessare il Figlio di Dio, seduto alla destra del Padre” (L.F.33). Cari fratelli e sorelle del Rinnovamento dello Spirito, chiediamo al Signore che la Pasqua aumenti la nostra fede, ma anche rinnovi il nostro stile di vita e di Chiesa, alimentando scelte di comunione e di condivisione nel cammino sinodale che stiamo vivendo. Così sia.

Cassana - Fe 07/04/2024

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Beato Bonfadini: angelo della fede e della carità

Sono fondamentali i permessi di protezione umanitaria

3 ottobre 2013 - 3 ottobre 2023: la tragedia continua