Madonna di Loreto, testimone della fede


Nei vostri voli, cari uomini e donne piloti dell’aria, come nei vostri controlli aerei avete spesso sorvolato luoghi di distruzione, di sofferenza, frutto dell’odio e della guerra o dello sfruttamento della terra che hanno interrogato la vostra coscienza...



Cari fratelli e sorelle, cari uomini e donne che solcate i nostri cieli, onorevoli autorità del Corpo dell’Aereonautica, autorità militari e civili, come ogni anno ci incontriamo in questa basilica-santuario di S. Giorgio per celebrare la vostra patrona, la Madonna di Loreto. Siamo nel tempo dell’Avvento, tempo liturgico che ci prepara giorno per giorno a vivere il Natale, l’Incarnazione del Figlio di Dio. Papa Francesco, a Loreto, il 25 marzo 2019 disse che il Santuario di Loreto, con la compagnia di Maria, “è il luogo privilegiato per contemplare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio”, il mistero del Natale. Nella Parola di Dio il nostro sguardo è guidato anzitutto dalle parole del profeta Isaia, che sogna. Sogna un deserto fiorito, una terra arida bagnata dall’acqua, una festa con canti di gioia. Isaia sogna anche un corpo che rinasce: il muto che parla, lo zoppo che salta, il cieco che vede, l’anziano che corre. Sogna un cammino e una strada senza pericoli di bestie feroci. Sogna un mondo senza tristezza e pianti, ma con la gioia e la felicità. E tutto questo avverrà perché il Signore viene tra noi. L’Avvento è il tempo del sogno e dell’attesa, ma operativa. Un mondo nuovo e diverso dipende da noi, dalle nostre parole e dai nostri gesti, dall’uso dei nostri beni, dalle scelte di pace e di giustizia. Il Signore che viene a Natale dice a noi tutto questo. Maria sarà la prima testimone di questo cambiamento che il Signore porta nel mondo: Lei sarà la Madre di Dio, la cugina Elisabetta da sterile avrà un figlio, a Natale gli angeli canteranno la pace e tutti – pastori e magi – si accorgeranno di questo cambiamento. Da testimone, Maria conserverà tutto questo nel suo cuore, accompagnando il Figlio fino alla morte in Croce e la vita della prima comunità cristiana, piena di grazia e di Spirito Santo. Celebrare la Madonna di Loreto è celebrare questa donna e questa madre, strumento di salvezza, che ha saputo credere nella Parola di Dio, il Signore della storia, il Dio della giustizia e della pace. Il volo di Maria e della sua casa tra noi a Loreto – secondo la tradizione -, porta a noi la sua storia di donna e madre di fede e chiede a noi di camminare nella fede in Gesù, Figlio di Dio. E come per Maria la fede ha significato condividere il dolore di Elisabetta, una madre che dà alla luce un figlio, del figlio Gesù picchiato, flagellato, e crocifisso sulla croce così anche noi dobbiamo condividere il dolore umano per ridare al mondo giustizia, pace e sicurezza. Nei vostri voli, cari uomini e donne piloti dell’aria, come nei vostri controlli aerei avete spesso sorvolato luoghi di distruzione, di sofferenza, frutto dell’odio e della guerra o dello sfruttamento della terra che hanno interrogato la vostra coscienza. Avete sperimentato il dolore, l’incapacità di agire, ma anche rafforzato il desiderio di pace e di giustizia. Non piegatevi mai allo sconforto, alla rabbia, alla vendetta, ma conservate sempre il desiderio di pace e di giustizia, sapendo che “Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà – ci ricorda Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti -, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti” (F.T.11). Cari fratelli e sorelle, non spegniamo questo desiderio di giustizia e di pace, ma trasformiamolo in azioni concrete nella vita quotidiana, nelle scelte e negli stili di vita. “La pace non è soltanto assenza di guerra, ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con se stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri”, con queste parole papa Francesco si rivolgeva ai fedeli riuniti in piazza San Pietro qualche anno fa (Angelus del 4 gennaio 2015), invitando con forza a impegnarsi a costruire la pace, cessando di alimentare i conflitti o di rifugiarsi in un silenzio complice di fronte alle ingiustizie. La pagina evangelica ci ricorda come Gesù trasforma la malattia in salute per un uomo paralizzato: in Lui si avvera il sogno di Isaia. Ma nonostante questo i farisei e i dottori della legge non credono. Non basta un miracolo per cambiare la storia. Occorre che cambino le nostre coscienze, perché altrimenti anche i miracoli non vengono considerati. Anche i santuari mariani, come il Santuario dedicato alla Madonna di Loreto, che ha testimonianze in tante chiese nel mondo, sono luoghi di miracoli. Eppure, molte persone non credono. La fede, cari fratelli e sorelle, non arriva da fuori, ma da dentro di noi, da ciascuno di noi che ascolta la parola di Dio e sa cogliere i segni della presenza di Dio. Cari fratelli e sorelle, il Natale che si avvicina porti in noi il desiderio di incontrare il Dio tra noi, l’Emanuele, in compagni di Maria, perché la gioia e la pace attraversi il nostro lavoro, le nostre famiglie, trasformi la nostra vita. Nel cammino verso il Natale vi accompagni e protegga la Madonna di Loreto, vostra patrona.

Ferrara 11/12/2023

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