Lo sguardo politico dei laici di Azione Cattolica

 


Al primo posto c’è l’amore, ciò che mai dev’essere messo a rischio è l’amore, il pericolo più grande è non amare 


Un cordiale saluto al Presidente dell’Azione Cattolica Italiana e a tutti voi cari fratelli e sorelle dell’Azione Cattolica diocesana. Il tempo delle scelte e delle decisioni, come è il tempo di questa Assemblea diocesana, è sempre un tempo prezioso, soprattutto in questo cammino sinodale che ha come obbiettivo proprio alcune scelte, alcune decisioni come Chiesa universale e come Chiese in Italia. E’ anche il tempo della partecipazione, del sentirsi parte di un’Associazione che condivide il cammino della Chiesa in cui vive. Lo specifico dell’Azione Cattolica sta proprio qui: servire la Chiesa locale, dove servizio è il “sì” dell’ACI, che non è accondiscendenza, supina obbedienza ai Pastori, cadendo nel clericalismo – sempre un rischio, come ricordava don Primo Mazzolari nella Lettera sulla parrocchia degli anni ’30 -, ma passione per una Chiesa con cui si cammina, con cui si partecipa alle gioie e alle speranze, alle tristezze e alle angosce della gente, soprattutto dei poveri e dei sofferenti”, per citare l’inizio della Gaudium et spes, la Costituzione conciliare che delinea il rapporto tra la Chiesa e il mondo. La Chiesa e il mondo oggi hanno bisogno di “servi”, di chi fa della carità, sia in politica che nella vita consacrata ed ecclesiale, la cifra del suo agire: hanno ancora bisogno del vostro impegno, del vostro ‘sì’. “Se mi apparto non sono un cristiano – scriveva don Primo Mazzolari. Se non soffro insieme con tutti, non sono un cristiano. Chi diserta non si salva. Gesù non è venuto a distruggere la città degli uomini, ma a costruire. Per mezzo degli uomini e con le cose degli uomini, la città di Dio”. Che sia la carità anche la cifra dell’agire politico, dell’impegno nella città dell’uomo lo ricorda Papa Francesco in un passaggio importante dell’enciclica Fratelli tutti: “Riconoscere ogni essere umano come un fratello o una sorella e ricercare un’amicizia sociale che includa tutti non sono mere utopie. Esigono la decisione e la capacità di trovare i percorsi efficaci che ne assicurino la reale possibilità. Qualunque impegno in tale direzione diventa un esercizio alto della carità. Perché un individuo può aiutare una persona bisognosa, ma quando si unisce ad altri per dare vita a processi sociali di fraternità e di giustizia per tutti, entra nel «campo della più vasta carità, della carità politica». Si tratta di progredire verso un ordine sociale e politico la cui anima sia la carità sociale. Ancora una volta invito a rivalutare la politica, che «è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune” (F.T.180).
Con questo sguardo al servizio dei laici nella Chiesa e nel mondo, uno sguardo politico, animato dalla carità, ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. “la sapienza è splendida”, ci ricorda la pagina del libro della Sapienza. E’ splendida perché è il volto di Dio. Un Dio che si fa trovare, anzi ci aspetta sulla porta di casa, talora ci viene incontro. E’ Dio che illumina la nostra intelligenza. Sapiente, allora sarà chi cerca Dio o si lascia trovare da Lui, chi con Lui costruisce una relazione e lo ama. Sapiente è chi prega, chi dialoga con Dio. L’Azione Cattolica è un luogo in cui si trova Dio, perché si impara a pregare, si educa all’ascolto della Parola, s’impara la sapienza, non si resta nell’ignoranza su nessuna cosa. E’ quanto ricorda l’apostolo Paolo. La fede ci fa conoscere, andando anche oltre le cose presenti, per guardare al domani. La fede, fondata sulla Pasqua, che è morte e vita, genera speranza non disperazione, incertezza. E la speranza è creativa oltre che meditativa, spinge all’azione, alla partecipazione, educa alla pazienza. E’ la pazienza delle vergini, della pagina evangelica di Matteo che ci ricorda che la speranza non delude, l’attesa prepara l’incontro, la novità, il futuro. “Vegliare” significa tutto questo: preghiera, formazione, azione, partecipazione che ritraduce il motto dell’Azione Cattolica ‘preghiera, azione, sacrificio’. E il sacrificio ricorda l’amore che accompagna ogni parola e gesto dei laici di Azione Cattolica: l’amore a Dio e al prossimo, l’amore alla Chiesa e al mondo.
“La statura spirituale di un’esistenza umana – ci ha ricordato Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti - è definita dall’amore, che in ultima analisi è «il criterio per la decisione definitiva sul valore o il disvalore di una vita umana». Tuttavia, ci sono credenti che credono che la loro grandezza consista nell’imporre le proprie ideologie agli altri, o nella difesa violenta della verità, o in grandi dimostrazioni di forza. Tutti noi credenti dobbiamo riconoscere questo: al primo posto c’è l’amore, ciò che mai dev’essere messo a rischio è l’amore, il pericolo più grande è non amare (cfr. 1 Cor 13,1-13)” (F.T.92).
Cari amici e fratelli dell’Azione Cattolica, il Signore vi renda capaci di un nuovo ‘sì’, ricco di amore, che rinnovi il vostro Battesimo, la speranza che è in voi, e dia forza al vostro impegno nella nostra povera e santa Chiesa di Ferrara-Comacchio e, da contemplativi nell’azione, nella città dell’uomo. Così sia.

Ferrara 12/11/2023

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