Cooperare è contribuire a costruire un mondo fraterno


 La vera cooperazione serve la costruzione di comunità, di fraternità, perché tutti hanno pari dignità.


Un deferente saluto alle Autorità, ai Presidenti e ai lavoratori delle cooperative e associazioni agricole, agroalimentari e ittiche e a tutti voi, cari fratelli e sorelle. Celebriamo oggi la Giornata dei Ringraziamento a Dio per i frutti che ogni anno la terra e l’acqua ci donano, grazie al lavoro di tanti. Oggi questi frutti sono a rischio, per i cambiamenti climatici, che generano sommovimenti alla terra, ai fiumi e al mare, nuove specie di animali che cambiano l’equilibrio del nostro Delta e della nostra terra, e che mettono a rischio l’economia, il lavoro e la vita sociale di questo angolo della nostra Chiesa e della pianura e del Delta del Po. Di fronte a questi cambiamenti sembriamo essere impotenti, come lo eravamo durante il Covid, ma la solidarietà, l’impegno e la condivisione, che trova nella cooperazione una delle forme più importanti – come ci ricorda il messaggio dei Vescovi italiani in questa Giornata -, sono gli strumenti che possono risollevarci. Come cristiani la preghiera a Dio, in particolare in questo giorno, ci dona forza e speranza e anima la condivisione. Il Creatore di tutte le cose al servizio dell’uomo non può non sentire il nostro grido di aiuto in questo giorno.
Con questo sguardo alla terra e al mare, uno sguardo animato dalla carità, ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. “La sapienza è splendida”, ci ricorda la pagina del libro della Sapienza. E’ splendida perché è il volto di Dio. Un Dio che si fa trovare, anzi ci aspetta sulla porta di casa, talora ci viene incontro. E’ Dio che illumina la nostra intelligenza. Sapiente, allora sarà chi cerca Dio o si lascia trovare da Lui, chi con Lui costruisce una relazione e lo ama. Sapiente è chi prega, chi dialoga con Dio, lo ringrazia per i frutti della terra e del mare, e gli chiede aiuto nelle difficoltà. Con la preghiera e l’ascolto della Parola s’impara la sapienza, non si resta nell’ignoranza su nessuna cosa, anzi siamo spinti a conoscere, a ricercare nuove forme di lavoro e di cura per la nostra terra e il nostro mare. E’ quanto ricorda l’apostolo Paolo ai Tessalonicesi. La fede ci fa conoscere, andando anche oltre le cose presenti, anche drammatiche per la situazione del creato e le sue conseguenze, per guardare al domani. La fede, fondata sulla Pasqua, che è morte e vita, genera speranza non disperazione, incertezza. E la speranza è creativa oltre che meditativa, spinge all’azione, alla partecipazione, educa alla pazienza. E’ la pazienza delle vergini, della pagina evangelica di Matteo che ci ricorda che la speranza non delude, l’attesa prepara l’incontro, la novità, il futuro. “Vegliare” significa tutto questo: preghiera, formazione, azione, partecipazione, condivisione, cooperazione. Oggi vogliamo soprattutto sottolineare come nel mondo agricolo e ittico lo stile cooperativo propone un modello d’impresa e un’economia veramente al servizio dell’uomo, nella quale la comunità è un bene per tutti. La riforma agraria, soprattutto nel nostro territorio, alla scuola delle partecipanze medioevali e benedettine, ha portato i lavoratori soprattutto in questo territorio del Delta e delle Bonifiche, “a sentirsi corresponsabili dello sviluppo economico, che ha favorito tutti…scegliendo di mettere in atto lo stile cooperativo – come ci ricordano i Vescovi italiani in questa Giornata. La vera cooperazione – ricordano i Vescovi – non ha nulla a che vedere con lo sfruttamento lavorativo, bensì potrebbe essere – come lo è stato – un volano di inclusione di chi è più debole”. La vera cooperazione serve la qualità, promuovendo nuovi processi produttivi, collaborando con centri di ricerca e “avendo cura di certificare sempre più i loro prodotti e immetterli sul mercato”. Il modello cooperativo sviluppa uno stile d’impresa come “società di persone” e non solo di capitali. La vera cooperazione serve la costruzione di comunità, di fraternità, perché tutti hanno pari dignità. “Il principio della fraternità in agricoltura – scrivono i Vescovi è ancor più necessario nel contesto storico attuale, nel quale la cura condivisa del territorio, soprattutto di quello rurale come avveniva in passato, può prevenire disastri idrogeologici e può facilitare un uso condiviso di beni come le risorse idriche…Di fronte ai cambiamenti climatici, azioni condivise, sostenute anche dallo stile cooperativo, permettono di mettere in atto un’opera formativa che affronti insieme, superando ogni tentazione egoistica, i disagi sempre più frequenti causati dalle calamità naturali”.
Cari fratelli e sorelle, cari lavoratori della nostra terra e del Delta, questa Giornata diventi occasione per lodare il Signore per i frutti della terra, ma soprattutto per il dono di fratelli e sorelle che condividono il nostro lavoro, le nostre fatiche e le nostre speranze, nelle diverse imprese, aziendali, familiari e cooperative. Il Signore vi renda capaci di un nuovo impegno per svolgere il nostro compito di essere cooperatori della creazione, impegnandoci a gestire la terra, l’acqua e l’energia in modo fraterno e condiviso. Così sia.

Mesola - Fe 12/11/2023

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Beato Bonfadini: angelo della fede e della carità

Sono fondamentali i permessi di protezione umanitaria

3 ottobre 2013 - 3 ottobre 2023: la tragedia continua