Cuori ardenti, occhi aperti, piedi in cammino

 



E la Chiesa è sempre missionaria, in ogni tempo. Anche oggi

Cari fratelli e sorelle, il racconto dei discepoli di Emmaus, che ci guida in questo anno pastorale e sinodale, guida anche la nostra riflessione e celebrazione della Giornata missionaria mondiale. Nel Messaggio per la giornata, in particolare, Papa Francesco sottolinea tre passaggi del racconto che vede i discepoli delusi e affranti in annunciatori della Pasqua, dopo l’incontro eucaristico con il Signore.
Un primo passaggio del racconto dei discepoli di Emmaus è “Cuori ardenti”. Illuminati dalla Parola i due discepoli cambiano il cuore, rendendolo forte e capace di testimonianza. Il nostro cuore soffre i mali del tempo: l’indifferenza, la sofferenza, il disamore, la conflittualità. Per essere capace di testimonianza il nostro cuore deve ritornare puro, ritornare bambino, non meravigliarsi di nulla, rimanere pulito. Il missionario, dovunque, ci insegna l’ardore, la passione per il Vangelo.
Un secondo passaggio del racconto dei discepoli di Emmaus è “Occhi aperti”. Se la Parola di Dio scalda il cuore, l’Eucaristia, pane di vita, apre gli occhi sulla presenza del Figlio di Dio nella vita e nella storia. L’Eucaristia invia non trattiene i cristiani: il mondo è il luogo della missione. L’Eucaristia aiuta a riprendere il cammino, con più decisione, in comunione con tutta la Chiesa, Il Papa e i vescovi. La missione non è in solitudine, ma uniti alla Chiesa e ai suoi Pastori. Dobbiamo avere il coraggio di dire il Vangelo, anche con parole nuove, un nuovo linguaggio, perché sia compreso da tutti. Oggi l’Eucaristia, forma della Chiesa, ci ha fatto intraprendere un cammino sinodale, dove sono importanti gli incontri, ma anche le parole e i silenzi.
Un terzo passaggio del racconto è il cammino di ritorno dei discepoli. E’ un cammino che non indugia, non è carico di stanchezza, ma “in fretta”, “nella gioia”, perché i discepoli hanno scoperto che Gesù è veramente risorto, è vivo. Si completa così il mistero pasquale: di passione, morte e risurrezione. Una nuova Pasqua. I due discepoli verificano con gli apostoli la verità del loro incontro, che non è l’unico, perché Gesù è apparso alle donne e agli apostoli. La missione non è un fatto isolato, individualista, ma di Chiesa. La missione si vive insieme. E’ la Chiesa che cammina, pellegrinante – come ci ricorda la Costituzione Lumen gentium . E la Chiesa è sempre missionaria, in ogni tempo. Anche oggi. “Oggi più che mai – ha ricordato Papa Francesco nel messaggio per la Giornata missionaria – l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona notizia della pace e della salvezza in Cristo”. Uniti a Cristo e alla Chiesa siamo “spinti” ad andare, cooperando insieme: sul territorio diocesano, con la promozione delle unità pastorali, in Italia, con il cammino sinodale, con le altre Chiese, con la cooperazione missionaria.
Car fratelli e sorelle, chiediamo al Signore che resti con noi: per comprendere la sua Parola, spezzare il pane con Lui e da Lui essere inviati. La reale presenza del Signore dall’Eucaristia raggiunga e accompagni la nostra vita, rendendo i nostri cuori ardenti, i nostri occhi aperti e i nostri piedi pronti a camminare sulle strade del mondo come siamo testimoni del Vangelo della gioia.

Ferrara 21/10/2023

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