Insegnanti di religione: Servi di Cristo nella storia



Aiutate gli alunni a entrare in questa ‘storia d’amore’...

Cari fratelli e sorelle si chiude un altro anno di insegnamento, fatto di incontri, confronti, attese e anche magari delusioni. Un anno in cui avete educato i vostri studenti, soprattutto al senso religioso, in maniera diversa a seconda dei cicli scolastici, facendo della religione un oggetto di analisi e conoscenza culturale con metodi e strumenti analoghi a quelli delle altre discipline, senza per questo dover ignorare o alterare le peculiari esigenze epistemologiche della materia, così come sono state evidenziate fino ad oggi dalle scienze sia teologiche che non teologiche. Un anno comunque ricco di grazia, perché nel tempo della scuola si programma, si insegna, s’impara, si cammina e negli spazi scolastici si rinnova la nostra vita, ma anche la nostra fede che è saldamente legata alla vita. Per tutto questo ringraziamo il Signore. Ci mettiamo ora in ascolto della Parola di Dio. In questa settimana la Liturgia ci fa rileggere alcuni brani della prima lettera di Pietro, definita da alcuni la ‘lettera della speranza cristiana’. Nella pagina di oggi Pietro ricorda alla comunità che ciò che attendevano e preannunciavano i profeti voi l’avete l’incontrato: Gesù Cristo. Di Cristo e del suo Vangelo i profeti sono stati servitori. Perciò, ricorda l’apostolo Pietro alla comunità, “ponete la vostra speranza” nell’incontro con Cristo, a cui dovete prepararvi. Una preparazione che chiede di essere liberi dalle cose, dalle preoccupazioni, assumendo uno stile di vita secondo il Vangelo, “chiamati a diventare santi”. La santità è la pienezza della speranza, perché significa conformarsi in tutto a Cristo. “Il santo - scrive papa Francesco nell’esortazione Gaudete et exultate - è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17), perché «all’amore di carità segue necessariamente la gioia. Poiché chi ama gode sempre dell’unione con l’amato […] Per cui alla carità segue la gioia». Abbiamo ricevuto la bellezza della sua Parola e la accogliamo «in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo» (1 Ts 1,6). Se lasciamo che il Signore ci faccia uscire dal nostro guscio e ci cambi la vita, allora potremo realizzare ciò che chiedeva san Paolo: «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4)” (G.E.122). “Vivere con gioia… senza perdere il realismo” sono due virtù dell’insegnante di religione, che in questo modo riesce a trasmette non solo nozioni agli studenti, ma uno stile di vita cristiano fraterno, che nutre la democrazia scolastica. In questo mondo malinconico che intristisce talora anche i nostri studenti, la gioia di chi cammina, l’attenzione concreta ai problemi, con le risposte cristiane nella storia non possono che attrarre i nostri studenti. La pagina evangelica di Marco ci ricorda che aderendo a Cristo l’uomo non perde nulla, anzi guadagna cento volte tanto non solo nella vita eterna, ma già nella storia. Del resto, se leggiamo la storia dei Santi non troviamo realizzata concretamente questa profezia evangelica: la ricchezza delle persone che hanno seguito i Santi, le opere magnifiche che hanno realizzato per gli ultimi? Il Signore non inganna, ma realizza le sue promesse, ribaltando anche la storia (‘Gli ultimi saranno i primi e i primi ultimi’). Cari insegnanti, cari fratelli e sorelle il vostro lavoro è un servizio agli alunni perché conoscano il Dio cristiano, il centro della storia, l’alfa e l’omega, il principio e la fine, attraverso l’approfondimento biblico, evangelico e della storia della Chiesa. Aiutate gli alunni a entrare in questa ‘storia d’amore’, quale è la storia della salvezza, anche attraverso le persone, le opere cristiane che sono state protagoniste della storia, a livello locale, nazionale e globale, coniugando fede e vita, Chiesa e mondo. Aiutate anche gli alunni, oltre che in una crescita culturale, anche in una educazione morale per dare un senso alla vita: erano i tre compiti che i Vescovi italiani avevano affidato agli insegnanti di religione all’inizio di questo nuovo insegnamento della religione nella scuola inaugurato nel 1987, ormai 37 anni fa. Mentre rinnovo in voi la mia fiducia, vi auguro buone vacanze, accompagnando il vostro lavoro scolastico negli ultimi giorni di questo anno con la mia benedizione.
Ostellato - Fe 28/05/2024

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