Maria Maddalena, testimone della Pasqua


Il perdono è sempre un dono importante da ricevere e da regalare, come lo è stato nella vita di Maria di Magdala, per tutti e sempre...


Cari fratelli e sorelle, è una gioia per me celebrare con voi la festa della vostra patrona Maria Maddalena, la donna che nella vita di Gesù ritroviamo capace di chiedere il perdono, ma anche pronta a seguire Gesù sulla via del Calvario fino sotto la Croce e prima a testimoniare la risurrezione. Voi, cari fratelli e sorelle, avete scelto questa donna strana e straordinaria al tempo stesso come vostra patrona da oltre 450 anni, dal 1579, anno di nascita della parrocchia, luogo di celebrazione dei sacramenti. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. La pagina del libro della Sapienza è un inno di lode a Dio, al Dio d’Israele, un Dio giusto, ma anche mite, che disprezza il peccato, ma anche ama il pentimento. Giustizia e mitezza, richiamo e perdono sono i modi con cui Dio ama il suo popolo. Sono i modi con cui Dio, nel suo Figlio Gesù, ha amato Maria di Magdala e ama anche noi, cari fratelli e sorelle, che spesso dimentichiamo la Parola del Signore e scegliamo uno stile di vita che ha al centro il nostro interesse, segnato dal nostro egoismo, e non l’amore a Dio e al prossimo. Sono i modi con cui Dio ci riconcilia e ci insegna le vie e i mezzi della Riconciliazione, come ci ha ricordato S. Giovanni Paolo II, in un bel passaggio dell’esortazione apostolica Reconciliatio et Poenitentia: “Le vie sono, appunto, quelle della conversione del cuore e della vittoria sul peccato, sia questo l'egoismo, l'ingiustizia, la prepotenza o lo sfruttamento altrui, l'attaccamento ai beni materiali o la ricerca sfrenata del piacere. I mezzi sono quelli del fedele e amoroso ascolto della parola di Dio, della preghiera personale e comunitaria e, soprattutto, dei sacramenti, veri segni e strumenti di riconciliazione, tra i quali eccelle, proprio sotto questo aspetto, quello che con ragione usiamo chiamare il sacramento della riconciliazione” (R.P. 8). La vita di Maria di Magdala, che da peccatrice pentita è diventata apostola, in tutti i suoi passaggi, ci insegna a ripercorrere le vie del Signore e valorizzare gli strumenti di grazia e misericordia, come il sacramento della Riconciliazione. Il perdono è sempre un dono importante da ricevere e da regalare, come lo è stato nella vita di Maria di Magdala, per tutti e sempre. E’ un sacramento, quello della Riconciliazione, in cui il Signore – per usare le parole dell’apostolo Paolo nella seconda lettura – viene incontro alla nostra “debolezza”, come un Padre misericordioso, prendendoci per mano e insegnandoci, attraverso il dono dello Spirito, a pregare e anche a come chiedere il perdono. Il sacramento della Riconciliazione è il luogo in cui si incontra la debolezza dell’uomo e la misericordia di Dio. E’ un luogo di verità sulla nostra condizione umana, capace di grazia, ma anche capace di peccato. Riflettendo sulla funzione del sacramento della Riconciliazione, sempre S. Giovanni Paolo II ci ha ricordato che “la coscienza della Chiesa vi scorge, oltre il carattere di giudizio nel senso accennato, un carattere terapeutico o medicinale. E questo si ricollega al fatto che è frequente nel Vangelo la presentazione di Cristo come medico, mentre la sua opera redentrice viene spesso chiamata, sin dall'antichità cristiana, «medicina salutis». «Io voglio curare, non accusare», diceva sant'Agostino riferendosi all'esercizio della pastorale penitenziale, ed è grazie alla medicina della confessione che l'esperienza del peccato non degenera in disperazione. Il «Rito della penitenza» allude a questo aspetto medicinale del sacramento, al quale l'uomo contemporaneo è forse più sensibile, vedendo nel peccato, sì, ciò che comporta di errore, ma ancor più ciò che dimostra in ordine alla debolezza e infermità umana” (R.P.31). Maria Maddalena ha gustato il perdono di Dio nell’incontro con Gesù Figlio di Dio, incontro personale che per Lei è diventato il luogo della conversione. Cari fratelli e sorelle, non sprechiamo questa medicina, quale è il sacramento della Riconciliazione, ma facciamola diventare un farmaco che accompagna la nostra vita di fede, come ci insegna la testimonianza di Maria Maddalena. Anche la pagina evangelica di Matteo, che ci ripropone una parabola evangelica, la parabola del seme e della zizzania, ci ricorda la continua lotta tra il bene e il male nella nostra vita, che può essere vinta solo con la fede in Dio, affidandosi alla sua misericordia, con intelligenza e amore, nella certezza che Dio non lascia solo l’uomo in questa lotta, ma lo accompagna con la sua grazia (gli ‘angeli’ rappresentano questo), come spiega Gesù ai suoi discepoli. Dio ha avuto pazienza con Maria di Magdala. Dio continua ad avere pazienza nei confronti della storia e dei suoi eventi e lascia che bene e male vivano insieme, nella certezza, però, che alla fine trionferà il bene. La pazienza di Dio nell’accompagnare la storia, anche quando il male sembra trionfare – guardiamo in questo tempo il dramma delle guerre, vicine e lontane, l’inquinamento e lo sfruttamento della terra, le forme di violenza sull’uomo e sul creato, la ricerca dei beni più che del bene - è unita alla responsabilità dell’uomo nella ricerca del bene comune e nella costruzione della civiltà dell’amore. Accanto alla parabola del grano e della zizzania, Gesù ci regala la parabola granello di senape e del lievito, che ci ricorda che il regno di Dio cresce non a partire da cose grandi, ma piccole, dalla quotidianità. E’ quanto dimostra anche la vita di Maria di Magdala, vostra patrona, che oggi ricordiamo: non era nessuno, non aveva potere, anzi era rifiutata, ed è diventata la prima testimone della Pasqua. E’ una lettura diversa della storia, come storia della salvezza; rispetto alla lettura profana che si ferma sulle grandi opere e i grandi personaggi, la storia della salvezza “abbassa i potenti e innalza gli umili”. Cari fratelli e sorelle, la ricchezza della Parola di Dio di oggi e la testimonianza di Maria Maddalena, vostra patrona, accompagni questo nostro tempo di cambiamento e lo renda un tempo di grazia. Così sia.

Santa Maria Codifiume - Fe 22/07/2023

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