Una testimonianza della presenza del Signore nella nostra vita


Per rigenerare, in una città distratta, stanca e che si allontana, tra le gioie e le speranze, le angosce e le sofferenze delle persone, il gusto del pane, il gusto dell’Eucaristia


Cari fratelli e care sorelle, cari confratelli, l’anniversario del miracolo eucaristico, avvenuto in questa chiesa nel 1171 e di cui conserviamo e veneriamo con devozione le tracce ancora oggi, cade a conclusione del biennio eucaristico con cui la nostra Chiesa ha voluto accompagnare l’anniversario degli 850 anni del miracolo, per riscoprire insieme ’il dono dell’Eucaristia’, tra l’altro in un tempo di pandemia in cui abbiamo sofferto anche la distanza dalla celebrazione eucaristica, non ancora totalmente colmata. Saluto le autorità presenti, in particolare le autorità dell’Aeronautica militare e del Comando delle Operazioni aeree di Poggiorenatico, che hanno voluto celebrare in questo Basilica-Santuario il centenario della istituzione dell’Aeronautica militare, ricordando soprattutto i caduti del cielo, alcuni dei quali presenti anche nel lapidario delle cappelle votive in questa Chiesa, inaugurate nel 1925 grazie all’impegno dell’Associazione nazionale delle famiglie dei caduti e dispersi in guerra. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. La pagina dell’Esodo ci anticipa una pagina pasquale. Ogni gesto nella Pasqua ebraica diventa memoria della liberazione dalla schiavitù, ma anche un segno – il sangue sugli stipiti – di salvezza. La memoria non è solo per il passato, ma anche per il futuro, la memoria è per la vita. La memoria, poi, è sempre collettiva, di un popolo. Anche la memoria della Pasqua ha un carattere di consegna, un carattere popolare e intergenerazionale, da padri a figli, come la memoria di fatti che hanno segnato la nostra vita, la vita di istituzioni, come l’Aeronautica, la vita di un popolo. La memoria non solo conserva un fatto, ma lo rinnova, ‘per noi’, ‘per tutti’. Anche la memoria eucaristica, fondata sulla fede pasquale, ha questo carattere al tempo stesso storico e contemporaneo. La storicità è nelle parole ripetute, la contemporaneità è nell’efficacia, oggi, per noi, per tutti. E’ una memoria che trova in questo luogo, in questa chiesa un segno, perché il sacramento dell’Eucaristia abbia ancora di più un significato, per noi e per tutti. Interrompere la memoria significherebbe come lasciar morire un fatto, un segno, un sacramento. Di più interrompere la memoria sarebbe privare un popolo di un’identità, di una fede. “La conoscenza di noi stessi ha scritto Papa Francesco nell’enciclica Lumen fidei - è possibile solo quando partecipiamo a una memoria più grande. Avviene così anche nella fede, che porta a pienezza il modo umano di comprendere. Il passato della fede, quell’atto di amore di Gesù che ha generato nel mondo una nuova vita, ci arriva nella memoria di altri, dei testimoni, conservato vivo in quel soggetto unico di memoria che è la Chiesa” (L.F.38). La pagina della lettera agli Ebrei ci invita a uscire dal tempio, per trovare nel mondo il luogo in cui testimoniare “Cristo, venuto come Sommo sacerdote dei beni futuri”, “mediatore di una nuova Alleanza”. L’Eucaristia che celebriamo ha al centro Gesù, Figlio di Dio, morto e risorto, sacerdote e offerta, che ci chiama a ricevere “l’eredità eterna”. Tocca a noi aderire a questo invito di Cristo Sacerdote e Mediatore. Tocca a noi non lasciar cadere il dono. Tocca a noi testimoniare la Pasqua. Ognuno, a suo modo, rappresenta Cristo in questo mondo affamato di pane, ma anche del Pane della vita. Ognuno di noi è chiamato a partecipare alla mensa eucaristica, dove il Sangue e il Corpo di Cristo, hanno il gusto del pane e del vino, ma non nutrono solo la vita corporale, ma anche la nostra vita spirituale, la nostra fede, perché sia capace di memoria e di contemporaneità. “La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale – ha scritto ancora Papa Francesco nella Lumen fidei - , appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro cammino nel tempo. Da una parte, essa procede dal passato, è la luce di una memoria fondante, quella della vita di Gesù, dove si è manifestato il suo amore pienamente affidabile, capace di vincere la morte. Allo stesso tempo, però, poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte, la fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro “io” isolato verso l’ampiezza della comunione” (L.F.4). La pagina evangelica è anch’essa pasquale, perché ci riporta al momento iniziale del cammino di Gesù verso la Croce. Gesù è nell’orto degli ulivi e invita i discepoli a pregare per non cadere in tentazione. Gesù lo dice anche a se stesso, nel dialogo con Dio Padre. E nella preghiera Gesù inizia la sua sofferenza per noi, testimoniata dalle gocce di sangue che cadono a terra. Queste gocce di sangue nella Pasqua di alcuni secoli fa caddero anche sul sacerdote celebrante, sui fedeli e sulla volticina dell’allora piccola chiesa di S. Maria in Vado. E questa testimonianza è arrivata fino a noi per ricordarci il dono dell’Eucaristia, ma anche per rigenerare, in una città distratta, stanca e che si allontana, tra le gioie e le speranze, le angosce e le sofferenze delle persone, il gusto del pane, il gusto dell’Eucaristia. Un gusto che dona piacere non solo al palato, ma alla nostra vita, perché la impegna ad andare, a incontrare, ad ascoltare, a condividere, a perdonare, a cercare la pace, a costruire una sola famiglia umana. Il cammino sinodale che stiamo vivendo e che ha come “fonte e culmine” l’Eucaristia vuole rigenerare questi verbi che caratterizzano l’evangelizzazione e la testimonianza cristiana. Cari fratelli e sorelle, chiediamo al Signore che questa memoria eucaristica rigeneri il nostro stile di vita e accompagni i nostri gesti, in cielo, in terra e in mare, perché riscoprano il valore della condivisione della sofferenza, ma anche il valore del sacrificio per lenire le sofferenze, cercare la pace, nutrire la speranza. A Maria, Madonna di Loreto, patrona degli uomini e le donne in volo, affidiamo le missioni nazionali e internazionale dell’Areonautica per la sicurezza, la giustizia e la pace. Così sia.

Basilica di Santa Maria in Vado - Fe 28/03/2023

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