Lourdes: conclusione pellegrinaggio
Anche per Maria la quotidianità è stato il luogo del suo incontro con il Signore...
Omelia a Lourdes il 2 settembre
Cari fratelli e sorelle, siamo alla conclusione del nostro pellegrinaggio ai piedi di Maria. Come Bernardette volgiamo il nostro sguardo alla Vergine Immacolata che da questa grotta ha raggiunto con il suo messaggio di conversione la Chiesa e il mondo. Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, Parola di vita. Paolo Parla di se e dei discepoli come dei “Servi di Cristo”. Al servo è chiesto di essere fedele, non agli uomini, ma al Signore. Una fedeltà che cresce ogni giorno, nella vita quotidiana in attesa dell’incontro con il Signore. Servire alla maniera di Cristo, servire come Cristo ha servito significa creare relazione e comunione attraverso il dono di sé, attraverso la propria piccolezza bisognosa di essere accolta. Il servizio, o meglio questo stile di servizio, è lo spazio in cui si gioca la mia conformazione a Cristo. Maria è la ‘Serva del Signore’ fin dal momento dell’Annunciazione. Con il suo ‘Eccomi’, Maria è la ‘Serva del Signore’, Colei che vive il suo servizio dando la disponibilità a diventare tempio dello Spirito Santo, Madre del Figlio di Dio. Maria comprende come il suo servizio al Signore non è disgiunto dal servizio ai fratelli e così, dopo l’Annunciazione, raccogliendo l’invito dell’angelo il primo gesto è di carità, di servizio: visita e condivide uno spazio del suo tempo con la cugina Elisabetta, che sta per partorire. Nonostante le tante ombre, anche in questo tempo di pandemia – scrive Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti - “Dio infatti continua a seminare nell’umanità semi di bene. La recente pandemia ci ha permesso di recuperare e apprezzare tanti compagni e compagne di viaggio che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita” (F.T. 53). Da subito Maria conforma la propria vita alla vita del Figlio. Un servizio che diventa attesa, che diventa condivisione con Elisabetta della sua maternità, diventa condivisione della vita quotidiana con il Figlio che cresceva, la sua educazione, la preghiera, il dono al tempio, il disagio dello smarrimento di Gesù e il disagio di un matrimonio a cui era stata invitata con Gesù e che rischiava di rimanere senza vino per gli invitati. Maria è serva nell’ascolto della parola del Signore: dall’annuncio dell’angelo, alle parole lungo le strade della Galilea, alle parole lungo la via crucis e sotto la Croce, quando il suo servizio si allarga alla Chiesa, di cui diventa Madre. La pagina evangelica di Luca ci ricorda la rivoluzione di Gesù nella vita di fede. Digiuni e preghiere non devono far dimenticare ai discepoli di cristo la presenza dello sposo, del figlio di Dio nella nostra vita. Una presenza reale che nell’Eucaristia ha il segno, sacramento più importante, ma che ritroviamo anche nella Parola di Dio e nei poveri. E’ questa presenza che chiede che la nostra vita si rinnovi completamente e non somiglia a un vestito vecchio in cui mettiamo dopo alcuni strappi delle pezze. Se scegliamo una vita di fede in Cristo, ogni nostra azione – l’apostolo Paolo ricorda sia che mangiamo sia che dormiamo – nasce dall’incontro con il Signore e diventa occasione di testimonianza e di servizio. Anche per Maria la quotidianità è stato il luogo del suo incontro con il Signore. E nelle apparizioni, anche a Lourdes, la quotidianità e non l’evento straordinario è stato il luogo dell’incontro e della rivelazione delle sue parole. Un passaggio del decreto conciliare sui laici Apostolicam actuositatem afferma come modello perfetto della vita spirituale e apostolica dei laici è la beata Vergine e Madre Maria “la quale, mentre viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro, era sempre intimamente unita al Figlio suo, e cooperava in modo del tutto singolare all'opera del Salvatore; ora poi assunta in cielo, con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli e affanni fino a che non siano condotti nella patria beata” (A.A. 4). La relazione tra la Madre e il Figlio continua ad essere contemporanea, quotidiana nella relazione tra la Madre e noi figli. Una relazione così reale e intensa che è testimoniata da immagini, santuari, apparizioni, pellegrinaggi, anche da questo nostro pellegrinaggio. Cari fratelli e sorelle, guardiamo oggi a Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, chiediamo a Lei nella preghiera di accompagnare il ritorno alle nostre Chiese, perché con Lei sulla porta delle nostre case, continuiamo ad ascoltare il cantico del Magnificat che, “sgorgato dal profondo della fede di Maria nella visitazione, - come scrisse S. Giovanni Paolo II - non cessa nei secoli di vibrare nel cuore della Chiesa” (Redemptoris Mater, 35). Così sia.
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